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Intervista a Davide Biga

A chi non conoscesse Davide Biga diciamo che ha trasformato in realtà quello che qualsiasi motociclista appassionato di viaggi ed in possesso di un po’ di spirito di avventura sogna praticamente ogni notte e si dichiara pronto a fare.
Perché nel 2011, quando aveva 35 anni e già un po’ di chilometri sulle spalle (o nelle ruote), percorsi in Islanda, Nord Africa e Asia, Davide intraprese il giro del mondo in moto in solitaria.
Partì così da Mondovì, la sua città, in un giorno di Maggio per farvi ritorno dopo un anno (e qualche spicciolo), 94.000 chilometri in 31 paesi di 4 continenti con un incredibile bagaglio di esperienza, tecnica ma soprattutto umana e, come scrive lui, con “una voglia matta di ripartire”.
Davide Biga, ora quarantaduenne e in procinto di intraprendere una nuova avventura, forse non meno impegnativa di quella – epica – di sei anni fa, sarà al via della Genova – Palermo con la stessa Yamaha Super Ténéré 1200 con cui ha solcato asfalto e sterrati di buona parte del globo, totalizzando – al momento – 225.000 chilometri.
Davide, come mai la scelta di partecipare alla Genova – Palermo?
“E’ un’idea che mi ha immediatamente affascinato – risponde Biga – essenzialmente per due motivi: perché mi offre la possibilità di scoprire l’Italia, che purtroppo conosco meno del resto del mondo, e perché l’organizzazione di Daniele Alessandrini, che ho saggiato già alla 20.000 Pieghe ed alla Moto Italy Spring 2016, mi offre garanzie assolute”.
Per uno abituato a viaggiare da solo, seguendo solo il proprio ritmo, la tabelle di marcia, il rispetto degli itinerari non rischiano di essere vissuti come delle limitazioni?
“Ma no, al contrario – afferma convinto Davide – sono invece uno stimolo in più: ci costringono a tenere alta la concentrazione senza levare nulla al piacere del viaggio, aggiungono un elemento di sana rivalità tra tutti i partecipanti ma al tempo stesso esaltano il gruppo, il senso dell’avventura da affrontare tutti insieme, magari aiutandosi nei momenti di difficoltà. Trovo che questa formula attribuisca fascino al senso del viaggio”.
Con quale obiettivo ti presenti al via?
“Be’, naturalmente si parte per ben figurare. Ma l’aspetto prevalente della mia partecipazione è che sarò insieme ad un gruppo di amici, che ho convinto facendo leva proprio sulla capacità organizzativa di Alessandrini: voglio vivere questa esperienza italiana mettendoci il cuore prima di partire per una nuova avventura”.
In che consiste questa “nuova avventura”?
“Sto per trasferirmi in Sudamerica – rivela Biga – dove ho intrapreso una nuova attività imprenditoriale come organizzatore di viaggi in moto. In quell’area ho già collaborato con dei tour operator e la considero il miglior posto del mondo per muoversi su due ruote a motore. Vorrei diventare il riferimento per Argentina e Bolivia degli italiani che intendono viaggiare in quelle terre, al momento non c’è nessuno che lo faccia, l’impresa è quindi più dura ma presenta anche grandi margini di lavoro. Sto definendo veramente gli ultimi programmi, dopo la Genova – Palermo sarò pronto a decollare”.